giovedì 26 maggio 2011

Giddens e il rapporto micro-macro

Note di ripasso. Nelle precedenti lezioni, ci siamo soffermati sulla distinzione teorica tra gli approcci microsociologici e quelli macrosociologici e dei rapporti che vengono costruiti tra la dimensione del sistema sociale e quella dell'interazione sociale.
L'approccio che abbiamo ripreso per comprendere meglio i rapporti tra la dimensione micro e quella macro della società è quello sviluppato dal sociologo britannico Anthony Giddens all'interno della Teoria della strutturazione. Il volume in cui è stata sviluppata questa prospettiva teorica è The Constitution of Society del 1984 (tradotto in italiano nel 1990 da Einaudi con il titolo La costituzione della società. Lineamenti di teoria della strutturazione). Un punto di particolarmente interessante per il nostro corso è la spiegazione della microfondazione dell'integrazione sociale: l'ordine sociale - secondo Giddens - si produce e si riproduce nell'interazione diretta in situazione, attraverso il meccanismo della routinizzazione della vita quotidiana. Giddens ritiene che le attività quotidiane apprese e ripetute per abitudine sono fondamentali per l'ordine sociale complessivo. In questo approccio Giddens riprende alcuni sociologi che si sono occupati dell'interazione sociale e della vita quotidiana quali Erving Goffman e Harold Garfinkel (morto il 21 aprile di questo anno, e noto per aver fondato l'approccio della Etnometodologia). Gli incontri e le routine quotidiane si basano su un consenso concettuale latente che funziona come meccanismo di conservazione della fiducia, su cui si basa l'idea della "sicurezza ontologica":
Il confidare che il mondo naturale e quello sociale sono come appaiono essere, compresi i parametri esistenziali essenziali del sé e della propria identità sociale (Giddens A., La costruzione della società, Einaudi, 1990, p. 375)
La società si struttura come effetto macro delle interazioni sociali dirette in situazione.

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