sabato 30 aprile 2011

Le teorie sociali

Lezione tre. Il nostro testo ci dice che "una teoria è un modo per fare ordine nella percezione del mondo" e che i sociologici, rispetto ad altri scienziati, hanno un lavoro più complicato "perché c'è di mezzo l'uomo con la sua intelligenza, la capacità di cambiare le condizioni in cui opera, la possibilità di scelta" (Bagnasco, Prima lezione di sociologia, p. 77).  Questo ce lo siamo già detti! Le novità che invece abbiamo cominciato a vedere riguardano alcuni approcci più rilevati nella storia del pensiero sociologico, ricorrendo ad una tipologia che ci ha condotti ad affrontare il tema della sociologia storica.
L'esempio che abbiamo ripreso per affrontare il tema della sociologia storica è lo studio classico di Max Weber - autore già ampiamente citato nelle lezioni precedenti - dal titolo L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, pubblicato per la prima volta in tedesco nel 1905. La ricerca di Weber mette in connessione le trasformazioni del sistema di produzione economico con dei fenomeni di natura culturale che riguardano la religione. In particolare l'etica protestante viene indicata come fattore causale autonomo della nascita del capitalismo, concentrandosi sull'idea espressa dal termine Beruf che comprende insieme i significati di "professione" e "vocazione": l'attività professionale, quindi, acquista il significato religioso della vocazione, come chiamata e predestinazione da parte di un Dio. Da qui lo sviluppo di una forte disciplina individuale che si esprime principalmente nell'impegno professionale e nell'etica del lavoro.

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